LE RONDE ANTI “INQUINAMENTO”

•marzo 4, 2009 • 2 commenti

Paolo Del Debbio.

Giornalista e conduttore televisivo.

Editorialista de “il Giornale”.

E questo dice tutto.

La dice lunga sulla sua devozione a Forza Italia, all’attuale PDL, nonchè al leader Silvio Berlusconi.

Tanto che nelle sue interviste, nei suoi interventi, nel suo programma ” Secondo voi “, ha grande cura nel raccogliere testimonianze o opinioni che possano sostenere e difendere  le idee di questo governo.

Ma non è l’unico poichè i canali di Mediaset e Rai pullulano di ex-ministri, opinionisti, pseudo-giornalisti o deputate, ex-conigliette dalle tette rifatte, che inneggiano alla  “sicurezza e alla disciplina“: uno dei temi forti del Governo di destra italiano.

Mi viene in mente una canzone…

“Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento

se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede
massacrare sul marciapiede
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c’eravate
.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le “verità” della televisione

anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare

verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.”

(“Canzone del Maggio”-De Andrè)

Mi fa ribrezzo vedere come tutto sia manipolato, come ogni mezzo di comunicazione sia soggetto al potere di un gruppo di fascisti, come la verità venga falsata per farci pensare ciò che loro vogliono, per aizzarci l’uno contro l’altro.

Quotidiani e telegiornali stanno operando proprio in questo modo.

Mi è capitato di guardare un’intervista a Paolo del Debbio  (durante il programma “Mattino5”) sull’argomento immigrazione, in occasione di un servizio sull’incendio appiccato dagli immigrati nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa ( il 17 gennaio).

Sono rimasta alquanto sbalordita dalle affermazioni che sono state fatte e dalle opinioni esposte.

In primis, e conseguente alla presenza degli immigrati sull’isola, la più grande preoccupazione dell’opinionista, nonchè degli isolani, è…IL TURISMO.

Durante quest’anno il flusso di turisti è diminuito notevolmente e di conseguenza l’isola, che basa la sua economia su questo fonomeno, si trova in una situazione di deficit economico.

E’ ormai risaputo che l’Italia, come il resto del mondo, è in una grave crisi economica: si sta raggiungendo il collasso e, in termini più pratici, le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese…….però la causa principale viene attribuita alla presenza degli immigrati.

Il fenomeno dell’immigrazione e delle conseguenze sul turismo lampedusano è stato, quindi, paragonato al fenomeno della masiccia presenza di alghe che INFESTANO le spiagge, conseguenza dell’inquinamento. Un pò come in occasione delle Olimpiadi del 2008 quando si è assistito nella sede olimpica velistica di Qingdao, nella Cina orientale, alla formazione di una vera e propria moquette verde fatta di alghe che ha impedito agli atleti di allenarsi.

In quell’occasione migliaia di volontari sono stati richiamati e si sono mossi per ripulire le spiagge.

 Il governo Berlusconi, oggi, fa la medesima richiesta: cittadini-volontari organizzati in ronde, hanno la missione di “ripulire” e vigilare le strade.

Per combattere l’insicurezza nelle città, reale o percepita, il governo ha portato i militari nelle strade. Ed è proprio a questa inquietudine che risponde l’approvazione di un decreto che rende più dure le misure contro la violenza sessuale e l’immigrazione illegale.

L’approvazione di questo da parte del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall’opinione pubblica, non è basata sul reale aumento dei delitti a sfondo sessuale compiuti in Italia (poichè in un anno sono diminuiti di circa un 10%), ma è basata su ciò che il Governo di destra italiano vuole farci credere. Sembra strano, infatti, come improvvisamente l’argomento principale di ogni Tg o quotidiano sia lo stupro su donne italiane opera di immigrati clandestini; quelli a opera di italiani invece non fanno notizia.

L’uso interessato del binomio delinquenza-immigrazione, in questo continuo bombardamento, è potenzialmente esplosivo, tanto che ha emozionato l’opinione pubblica sfociando nell’assalto e nel tentativo di linciaggio di alcuni di questi immigrati; ma è soprattutto incompatibile con un Stato democratico.

Ma rabbrividisco quando Del Debbio, durante la sua intervista, afferma:

In Italia c’è più umanità, poichè noi qui li accogliamo, garantendo loro anche cure mediche, mentre in Germania o Sardegna il problema non sussiste poichè non hanno remore a predere il fucile e sparare su quei barconi rimandandoli indietro, da dove sono venuti.

Affermazioni assolutamente false e ipocrite.

Credo che Del Debbio non abbia ben presente diverse cose:

  1. i clandestini in Italia vengono “accolti” in veri e propri lager, dove l’umanità viene schiacciata sotto la suola delle scarpe;
  2. la cura medica viene garantita ma seguita da un subitaneo rimpatrio, visto che ora i medici hanno la possibilità di denunciarli;
  3. in Germania il problema non sussiste semplicemente perchè viene garantito nel giro di mezz’ora il possesso di un permesso di soggiorno: un’utopia per l’Italia odierna pseudo-democratica, anzi governata nuovamente dalla dittatura fascista.

(A questo proposito:

tratto dal post RAZZISMO ITALICOdi Fauno Silvestre)

Berlusconi e i suoi “cagnolini” puntano quindi sul tema forte della serenità e del rigore (esprimendo tutta la loro xenofobia) e facendo del trasporto emotivo uno dei marchi indelebili di questo governo(vedi caso Englaro) quindi…

 …non facciamoci infinocchiare… 

LA PILLOLA CONTRO LA VIOLENZA

•gennaio 24, 2009 • 3 commenti

 

[http://www.diversamenteoccupati.it]

aborto_

Dal 27 gennaio all’8 marzo passerà in Puglia la “Staffetta di donne contro la violenza sulle donne” facendo tappa in diverse città della regione come Taranto, Mottola, Lecce, Trepuzzi , S.Cesario, Uggiano, Brindisi, S.Severo e anche Bari.

L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione UDI nazionale (Unione delle donne in Italia) ed è partita da Niscemi, in Sicilia, il 25 novembre 2008 – giornata internazionale contro la violenza sulle donne – e si concluderà il 25 novembre 2009, esattamente  dopo un anno, a Brescia.

Una iniziativa che porta a riflettere sulla parola “VIOLENZA“:

“La violenza ha sempre fatto storia. Anzi, la storia è storia di violenza.

Secolarmente codificata nell’uso della forza degli eserciti, essa pareva addirittura nobile ed eroica: gli stupri più o meno etnici, un incidente di percorso.

 Essa è brutalità.

Essa è stupro,  per il solo piacere della rapina, del possesso e del controllo.

Essa è botte, per il piacere di sottomettere.

Essa è anche insulto in pubblico e in privato, per il piacere di umiliare.

Essa è anche l’uomo che urla per il piacere di spaventare.

E’ raccolta in dati statistici che dicono quanto siamo malmenate in casa. E solo in  parte fuori di casa. Da stranieri o nostrani, ma sempre uomini.”

-UDI NAZIONALE-

Malmenate e maltrattate non solo tra le mura domestiche.

Non autorizzare l’uso della pillola RU486 è, a parer mio, una violenza sulle donne che si protrae in Italia dall’inizio degli anni ’90, in modo assolutamente ingiustificato.

La  pillola venne scoperta da Etienne-Emile Baulieu nel 1980.

Sostituirebbe l’aborto meccanico (interruzione di gravidanza volontaria  o I.V.G. oggi eseguita attraverso un vero e proprio intervento chirurgico), tramite la sola assunzione di una pillola a base di mifepristone e una a base di prostaglandina: l’una che inibisce l’azione del progesterone (ormone che assicura il mantenimento della gravidanza) nell’utero, e l’altra che provoca contrazioni uterine per favorire la fuoriuscita dell’embrione.

Il metodo è efficace tra il 92-99% dei casi: può essere utilizzato anche fin dalle  prime settimane di gravidanza (l’intervento chirurgico solo dalla sesta settimana), non richiede nè intervento chirurgico nè anestesia cause principali nell’aborto meccanico di traumi all’utero o al collo dell’utero, perforazioni dell’utero, della vescica o dell’addome, causate da imperizia o dagli eventuali bruschi movimenti imprevisti della paziente.

Per questo spesso si ricorre all’anestesia totale, da molti sconsigliata.

Un aborto non propriamente eseguito può portare a shock settico ( shock dovuto a una grave infezione) se rimangono residui nella cavità uterina. Allo stesso modo può generarsi infertilità e nei casi più gravi la morte.

Soprattutto, la RU486, è un metodo meno costoso poichè evita il ricovero in ospedale con tutte le spese annesse che lo stesso ospedale deve sostenere, non implica un intervento chirurgico che chiama a sè la spesa di una équipe specializzata e i costi relativi all’attrezzatura necessaria.

Inoltre si svolge in privato inducendo alla donna un minore trauma psicologico.

Ed è proprio questa riservatezza, questo metodo rapido, indolore, dissimulabile, “dolce” sul piano della sofferenza fisica che induce contro-abortisti, politici e giornalisti a dire “CON L’ABORTO FAI-DA-TE C’EST PLUS FACILE“.

Sicuramente l’aborto chimico traumatizza meno la donna, non costretta a farsi scartavetrare l’utero da un chirurgo dall’ignoto volto, ma di qui a dire che l’approccio all’interruzione della gravidanza potrebbe essere piu “facile e spensierato” mi sembra assolutamente poco rispettoso nei confronti di un momento così difficile da gestire non solo  per una donna ma anche per il suo partner.

Se così fosse sarebbe fortemente incrementata la percentuale degli aborti nei paesi della Comunità Europea nei quali è stata commercializzata la  pillola; ma ciò non è avvenuto e le percentuali sono rimaste stabili.

Il metodo ha effetti secondari quali emorragia, nausea, vomito, febbre ( gli stessi del resto provocati dall’intervento chirurgico)  e non è ancora stata accertata l’assenza di rischi a lungo termine. Su un campione di 460 mila donne 11 ( lo 0.00087%) hanno avuto gravi complicazioni dovute all’utilizzo di mifepristone, che ha causato il loro decesso.

Ma perchè dunque l’Italia non si uniforma al resto della Comunità Europea legalizzando la RU486?

Prima l’opposizione di Sirchia, poi l’immancabile Papa Benedetto XVI e ora mancherebbero verifiche adeguate e la salute di cittadini e cittadine viene al primo posto… ridicolo dopo aver constatato in quali condizioni versa la sanità pubblica e privata italiana!

Dobbiamo reagire al divieto della commercializzazione della RU486 in Italia.

Dobbiamo pretendere la Ru486 in Italia.

Dobbiamo poter scegliere.

Dobbiamo far capire che optare per una pillola piuttosto che per un intervento chirurgico non è un modo “leggero” per affrontare l’aborto, ma un modo per riuscire a superarlo senza minare la nostra vita e la nostra fertilità.

“QUELLO CHE NON HO E’ QUEL CHE NON MI MANCA”

•gennaio 11, 2009 • 5 commenti

Faber“.

Scomparso l’11 gennaio del 1999.

Il “Grande poeta“.

Come lo avrebbe osannato, dopo la sua morte, l’ipocrita borghesia.

La stessa  che gridava allo scandalo quando De Andrè dedicava le sue parole agli emarginati e agli sconfitti. 

Dieci anni di assenza

Vorrei  condividerne il ricordo senza celebrazioni inutili semplicemente ascoltando la sua musica e le sue parole.

Evoca forti note di romanticismo, ma anche una velata allusione al rapimento di Dori Ghezzi e dello stesso De Andrè da parte dell’Anonima Sarda.

L’Hotel Supramonte era il nome con cui da sempre i sardi chiamavano l’insieme dei sequestri dell’organizzazione e i luoghi in cui venivano tenuti i sequestrati.

“Hotel Supramonte” .

Una canzone alla quale sono molto affezionata.

•gennaio 8, 2009 • 2 commenti

” QUESTI PICCOLI PENSIERI SONO UN FRUSCIAR DI FOGLIE;

 HANNO IL LORO MORMORIO DI GIOIA

IN FONDO ALLO SPIRITO MIO. “

-RABINDRANATH TAGORE-

tagore_handwriting_bengali2

Mi sembra bello poter iniziare a scrivere il mio primo (e credo unico!) blog con un aforisma tratto da “UCCELLI MIGRANTI” del grande poeta indiano RABINDRANATH TAGORE.

Ispirato a lui è, infatti, il titolo di questo blog.

La parola “LIPIKA” titola una delle sue raccolte e in bengali, che è la lingua in cui Tagore scrisse per tutta la sua vita,  significa “PICCOLO SCRITTO”.

Mi è sembrata la parola perfetta, che potesse racchiudere nel suo significato tutti i pensieri, le storie, le immagini, la poesia, le arti, le curiosità,  la storia, i racconti che mi auguro di raccogliere  in queste pagine virtuali.